LA VACANZA

di Dacia Maraini

La vacanza di Dacia Maraini
Genere: Narrativa
Editore: Einaudi (Collana Supercoralli)
Pagine: 153
Edizione: 1998

a cura di Rosa Zenone

Buongiorno amici lettori, la recensione odierna è inerente La vacanza, il libro del 1962 che ha aperto la folgorante carriera di Dacia Maraini, alla quale abbiamo dedicato la scheda di questo mese nella nostra rubrica Penne D’Autore. La vacanza è un romanzo molto particolare, forse tra i meno nominati della scrittrice, ma vale davvero la pena leggerlo, soprattutto qualora siate anche voi degli accaniti lettori della Maraini, vi assicuro che è imperdibile!

Sinossi

Anna e Giovanni, lei adolescente taciturna e attonita, lui più piccolo e fragile, escono dal collegio per trascorrere una vacanza in famiglia nel paese sul mare dove vivono il padre e la matrigna. È un’estate speciale: quella del 1943. L’Italia, fascista ancora per poco, è sospesa tra due guerre e divisa. Ma il rombo degli aerei che passano per bombardare chissà dove intacca appena la tranquilla cerimonia estiva: il sole che brucia la pelle, le gite in pattino, l’appuntamento quotidiano ai bagni Savoia. Finché Anna non decide di diventare adulta: e lo fa entrando nel gioco delle parti senza apparente emozione, spogliandosi velocemente di fronte all’ebete incredulità di uomini giovani e vecchi.

Recensione

L’intera narrazione è incentrata sul sostantivo che compare nel titolo, “vacanza”, che viene adottato in una duplice accezione di significato. Il primo, quello più evidente e immediatamente intuibile, è nell’intenderlo riferito alla villeggiatura estiva in una località marina, situazione di sfondo delle vicende. Ma è il secondo e più latente significato a fornire il leitmotiv all’opera, quello che intende il termine “vacanza” quale mancanza, quale vuoto.

Quel vuoto che attanaglia Anna, la giovane protagonista di undici anni, e attorno al quale si sviluppa l’intera narrazione. Siamo nel 1943, quando Aldo Murmuri preleva i figli Anna e Giovanni dal collegio in cui risiedono per portarli in vacanza. Per la ragazzina e il fratello minore si presenta l’occasione propizia per allontanarsi dal rigido e moralista ambiente delle suore e poter fare esperienza del mondo esterno. Ha inizio dunque il loro apprendistato verso il mondo degli adulti, che si rivelerà lungo e travagliato.

Se quello di Giovanni sarà caratterizzato dalla brutalità vigente nel gruppo di amici che frequenta, quello di Anna non sarà certo più facile. Alla ricerca di un qualcosa che possa riempire la propria vacanza, Anna, divenuta oggetto di desiderio maschile, passerà attraverso una cruda educazione sentimentale prestandosi inerme ad approcci di diversi uomini. Il suo avvicinamento alla sfera sentimentale- sessuale sarà in qualità di donna oggetto.

Mi chiedevo se quello era l’amore. Che pure volevo conoscere. (…) la contorsione e lo spasimo da una parte, dall’altra la nudità passiva e arida. Doveva pur esserci qualcos’altro, ma cosa?

La Maraini, in questa sua prima opera, ha creato un’insolita protagonista. Infatti Anna, pur rivestendo il ruolo principale, si può definire svuotata di soggettività: la sua voce narra gli eventi che vive ma priva di trasporto, senza lasciar trapelare alcun pensiero o sentimento al riguardo.

«Sei così strana. Sei docile, buona. Eppure non saprei indovinare cosa pensi. Vorrei sapere cosa c’è dentro quei tuoi occhi spalancati. […] Sei tanto muta e docile che mi fai paura»

 Sembra quasi assente dalla scena pur essendone al centro: è un oggetto passivo in balìa degli avvenimenti e delle azioni altrui, come se il proprio “io” si fosse totalmente estraniato. Tale atteggiamento, se a un primo acchito potrebbe creare un certo sbigottimento, e addirittura risultare incomprensibile e fastidioso, man mano si arriva a realizzare quanto in realtà renda la psicologia del personaggio profondamente introspettiva.

Ma la grande abilità dell’autrice nel delineare caratteri e psicologie non si manifesta solo nella protagonista, ma anche nei personaggi che la circondano e nella fitta rete che intrattengono tra loro. Gli stessi adulti, filtrati dallo sguardo di Anna che si limita a registrare senza giudizio alcuno, non sembrano in grado di fungere da punto di riferimento per la ragazzina. Il padre appare come una figura distante e priva di qualunque condivisione, menzionato solo attraverso il freddo cognome Murmuri. Egli tende a imporre la parvenza di famiglia normale e unita senza in realtà contribuirvi assolvendo pienamente il proprio ruolo di padre. Murmuri detta i legami e i codici affettivi ai figli, perfino quando, in seguito alla morte della moglie, presenta loro la propria compagna come “seconda mamma”.

«A casa c’è la vostra seconda mamma che vi aspetta.» (…)
«Come si chiama questa mamma?» 
«Si chiama mamma e basta.»

Nina, la sua nuova compagna, è civettuola e sensuale, consapevole del proprio fascino e a proprio agio nel ruolo di oggetto del desiderio maschile. Ella susciterà nella fragile Anna, che non potrà non suscitare tenerezza, una sorta di volontà di emulazione, ponendosi come il modello femminile a lei più vicino.

La guerra, pur fungendo da fondo storico della narrazione, rimane ai margini e compare solo attraverso il rombo degli aerei e le chiacchiere degli adulti. L’attenzione è totalmente focalizzata sull’estate di Anna, che occupa completamente lo spazio narrativo.

La scrittura di questo primo romanzo della Maraini è sinuosa e scorrevole, ma allo stesso tempo adotta uno stile scarno e asciutto che ben si adattano al carattere di Anna narratrice attonita. Perfino le sue esperienze erotiche sono descritte in maniera fredda, rigida e sintetica, ma da ciò non ne trapela un quadro rassicurante ed edulcorato, bensì uno alquanto inquietante. Lo scarso numero di parole contribuisce a generare turbamento, si percepisce un silenzio ben più angosciante e assordante di qualunque frastuono.

La vacanza è un romanzo che non coinvolge solo gli occhi nella lettura ma soprattutto l’interiorità del lettore, elemento indispensabile per poter cogliere le tacite sfumature e le silenti tensioni del sordo grido di Anna.

Il nostro giudizio:

Tramavoto 5/5

Stilevoto 5/5

Piacevolezzavoto 5/5

CopertinaVoto 4 e mezzo/5

Voto finalevoto 5/5

dacia Maraini


Dacia Maraini è autrice di numerosi romanzi, di testi teatrali e di poesie. Ella nasce a Fiesole nel 1936. Ha passato parte della sua infanzia in Giappone, dove ha subito la traumatica esperienza dell’internamento in un campo di concentramento assieme alla propria famiglia. Rientrata in Italia ha vissuto prima a Bagheria in Sicilia e poi a Roma, città nella quale ha conosciuto Alberto Moravia, di cui è stata la compagna. Dei suoi libri, ricordiamo oltre La vacanzaL’età del Malessere (1963), Memorie di una ladra (1972), La lunga vita di Marianna Ucría (1990), Bagheria (1993), Donne mie (1974), Donna in guerra (1980), Tre Donne (2017) e Corpo felice. Storia di donne, rivoluzioni e un figlio che se ne va (2018).