L’UOMO DEL LABIRINTO

di Donato Carrisi

L’Uomo del Labirinto di Donato Carrisi
Genere: Thriller
Editore: Longanesi
Pagine: 400
Edizione: 2017

a cura di Elide

Cari amici lettori,
quello di cui vi parliamo oggi è un thriller a firma Donato Carrisi che non manca di sorprendere e di tenere il lettore con il fiato sospeso. Con “L’uomo del labirinto” l’autore ci dona infatti un titolo dove nulla è come appare, dove nulla deve essere dato per scontato.
Non dimenticatevi di fare un salto sulla nostra scheda autore dedicata a Donato Carrisi.
Buona lettura!!!

Sinossi

L’ondata di caldo anomala travolge ogni cosa, costringendo tutti a invertire i ritmi di vita: soltanto durante le ore di buio è possibile lavorare, muoversi, sopravvivere. Ed è proprio nel cuore della notte che Samantha riemerge dalle tenebre che l’avevano inghiottita. Tredicenne rapita e a lungo tenuta prigioniera, Sam ora è improvvisamente libera e, traumatizzata e ferita, è ricoverata in una stanza d’ospedale.
Accanto a lei, il dottor Green, un profiler fuori dal comune. Green infatti non va a caccia di mostri nel mondo esterno, bensì nella mente delle vittime. Perché è dentro i ricordi di Sam che si celano gli indizi in grado di condurre alla cattura del suo carceriere: l’Uomo del Labirinto. Ma il dottor Green non è l’unico a inseguire il mostro.
Là fuori c’è anche Bruno Genko, un investigatore privato con un insospettabile talento. Quello di Samantha potrebbe essere l’ultimo caso di cui Bruno si occupa, perché non gli resta molto da vivere. Anzi: il suo tempo è già scaduto, e ogni giorno che passa Bruno si domanda quale sia il senso di quella sua vita regalata, o forse soltanto presa a prestito. Ma uno scopo c’è: risolvere un ultimo mistero. La scomparsa di Samantha Andretti è un suo vecchio caso, un incarico che Bruno non ha mai portato a termine… E questa è l’occasione di rimediare. Nonostante sia trascorso tanto tempo. Perché quello che Samantha non sa è che il suo rapimento non è avvenuto pochi mesi prima, come lei crede. L’Uomo del Labirinto l’ha tenuta prigioniera per quindici lunghi anni. E ora è scomparso.

Recensione

C’è un tempo capovolto, un tempo che consente di vivere le giornate soltanto al riparo da quella calura che piega durante il giorno e in cui si muovono le torbide ombre. C’è un tempo sospeso in cui abitare, un tempo sospeso dal quale risvegliarsi. C’è un tempo. Un tempo che assopisce, un tempo che risveglia. Un ospedale, il bip magnetico e ininterrotto dei macchinari, il classico odore di disinfettante che impregna le narici. E poi c’è lei. Lei che dopo quindici anni di silenzio, quindici anni di sonno, quindici anni di assenza dal mondo che conosceva, si sveglia. Tra ricordi affilati come lame e paure che si sono sedimentate sottopelle e che costanti tornano a galla. Ma l’incubo, può davvero dirsi finito?
In quella camera che la ospita da così tanto tempo ella incontra il dottor Green, un famoso profiler che tra quelle memorie frammentate e frammentarie deve indagare, l’uomo che si prefigge di prenderla per mano e di condurla in quel labirinto della mente tra suoni, odori, indizi. Per capire, per trovare un volto che per quindici anni si è nutrito del suo terrore.
Ma chi è lei? Lei è Samantha Andretti, o almeno così le viene detto. Di lei si sono perse completamente le tracce il 23 febbraio di quindici anni prima quando ancora non era altro che una ragazzina adolescente di appena tredici anni, una ragazzina la cui vita ruotava attorno alla scuola media, una fedele migliore amica e un ragazzo, Tony, il più bello della scuola che, stenta a crederci, tra tutte, vuole parlare proprio con lei. Adesso però Sam non è sicura di nulla. Il suo risveglio in quel letto e con quella gamba ingessata a causa di una frattura, un catetere vescicale, escoriazioni varie e la nebbia nella mente, sono tutto quel che ha. Non ricorda niente di sé, non ricorda niente di quegli anni di segregazione, del suo inspiegabile ritrovamento in una palude a ridosso di un bosco. Tante le domande: come ha fatto a fuggire la ormai adulta donna? Come è sopravvissuta al suo carceriere per così tanto tempo? Perché il suo sequestratore non l’ha uccisa? Ma soprattutto, cosa è reale e cosa non lo è?
Uno scenario complesso in cui non solo la polizia si mette al lavoro, perché alla ricerca della verità vi è anche Bruno Genko, investigatore privato che ha trascorso la sua esistenza mantenendo un basso profilo e privandosi di ogni possibile affetto e che è ormai giunto al termine della sua vita. Una malattia cardiaca che gli ha lasciato al massimo un paio di mesi di vita, già trascorsi al momento dei fatti, è pronta a porre fine alla sua esistenza. Tuttavia, il detective non può andarsene senza prima aver risolto il caso Andretti. I genitori si rivolsero a lui poco dopo la sua sparizione, egli si comportò in modo duro e rigido trascinandosi nella certezza dell’irrisolutezza. Adesso deve fare chiarezza, deve scoprire chi è l’uomo con gli occhi a forma di cuore e la testa di coniglio. Riuscirà a passare il testimone prima che sopraggiunga la morte?
Un thriller rapido e avvincente, un libro che mescola le sue carte che mai è scontato e in cui nulla è come appare. Pagina dopo pagina il lettore è rapito dalle vicende, si fa un’idea che poi viene disattesa.

“Lui non lo sa, ma c’è un posto da cui non può scappare. Ed è lì che avverrà la caccia: non là fuori, ma nella tua mente.”

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


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CopertinaVoto 4


Voto finaleVoto 4,5

L’Autore

Donato Carrisi è nato nel 1973 a Martina Franca e vive a Roma. Dopo aver studiato giurisprudenza, si è specializzato in criminologia e scienza del comportamento. È regista oltre che sceneggiatore di serie televisive e per il cinema. È una firma del Corriere della Sera ed è l’autore dei romanzi bestseller internazionali (tutti pubblicati da Longanesi) Il suggeritore, Il tribunale delle anime, La donna dei fiori di carta, L’ipotesi del male, Il cacciatore del buio, La ragazza nella nebbia – dal quale ha tratto il film omonimo con cui ha vinto il David di Donatello per il miglior regista esordiente –, Il maestro delle ombre, L’uomo del labirinto – da cui ha tratto il film omonimo –, Il gioco del suggeritore e La casa delle voci.